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Calcio di creta nera
L'arte informale della seconda metà del '900 ed i suoi protagonisti ebbero una profonda influenza sull'Artista. Si può senza ombra di dubbio affermare che esista una sorta di parallelismo artistico con alcuni esponenti. Prendiamo per esempio Burri: egli e l'Artista si scambiarono una fitta corrispondenza, apprezzando l'uno le opere dell'altro; tuttavia, non avendo loro l'indirizzo l'uno dell'altro, essa non venne mai recapitata, e tutto sarebbe terminato nell'oblio, se non fosse stato per un postino impiccione. L'Artista coniugò Sport Art ed arte informale attraverso un percorso che lo portò a scoprire nuovi materiali e forme d'espressione. Riuscì a plasmare la materia, talvolta anche organica, per ricavare forme portatrici di idee, di concetti. Una sorta di Platone dell'arte insomma. Inoltre l'uso quasi ossessivo di certi colori portarono il suo lavoro ad un più alto livello. Prendiamo per esempio il nero. Colore amato da moltissimi pittori, da Luca Signorelli a Burri, anche per l'Artista esso rappresenta una passione / ossessione, che diviene possessione, mutazione; là dove il colore arriva ad assumere una sua forma, quasi prendesse vita, sino a sublimare nell'infinito dello spazio, divenendo materia oscura. Una ricerca artistica incredibile, che sfocia nelle celebri serie dei Neri, Nero e Oro, Nero e Bianco, ecc. "Calcio di creta nera" è un'opera mastodontica, sia per dimensioni che per valore artistico. La sua realizzazione ha trasceso la leggenda. Un martedì di vigilia di Coppa Campioni, l'Artista si intrufolò allo stadio di San Siro a Milano. Lì strappò tutta l'erba del campo da gioco, che illuminò con potentissime celle fotoelettriche per tutta la notte, seccandolo completamente. Indi lo cosparse di nero catrame che penetrò in profondità, e poi stese uno strato di lucido da scarpe, aromatizzato all'Aqua Velva. L'indomani il mondo dello sport e dell'arte si risvegliarono sotto un comune "Poffare!". Il manto venne successivamente asportato chirurgicamente come un rene. Nessuno sa però ove l'opera si trovi adesso. Secondo alcuni è in Molise.