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Composizione 4-3-3 sappresenta la naturale evoluzione della precedente Composizione 4-4-2. L'Artista cerca così la via del rinnovamento nel solco della tradizione. Un po' come il PD. L'equilibrio del 4-4-2 viene incanalato verso uno schema decisamente più audace, aggressivo, che lascia intuire un cambiamento personale occorso all'Artista contestualmente alla realizzazione del quadro. Si avverte una tensione che l'Artista tenta di indirizzare evitando la trappola del fuori gioco, quei vuoti mentali metaforicamente rappresentati dal buio assoluto che compare in alcune zone del campo. È la memoria dei ricordi dimenticati, di esseri umani, di luoghi, oggetti finiti in fondo al sacco, e che mai più torneranno. Siamo ciò che siamo, ma anche ciò che dimentichiamo. L'opera è stata realizzata mediante strisce colorate di plastica fine, intrecciate, incollate su supporto di linoleum, ed infine dipinte.