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Il dipinto rappresenta il pilota giapponese Kato Daijiro, morto all'apice della carriera a A Suzuka, il 6 aprile 2003. L'Artista decise di onorarne la memoria con quest'opera pop, realizzata con una tecnica raffinata ed originale; neon e tubi di fibra ottica, su di una base di laminato plastico non trattato, con pittura a cromo. Attraverso la lumininosità del neon, il capolavoro mette in evidenza il pilota in sella alla sua motocicletta, che pare imprigionato in un'amalgama di colore e cromo, metafora di un destino crudele che lo strappò alla vita. Una morte per certi versi avvolta dal mistero, passata quasi inosservata, che privò il Giappone del suo ultimo grande campione sulle due ruote. Un motociclista che vinse solo nella 250cc ma che avrebbe potuto raggiungere ben altri livelli, anche nella classe regina, la 500cc. Il destino avverso non ha però potuto evitare che il suo spirito di indomito samurai dell'asfalto si trasformasse in mito. Ancora oggi, c'è chi giura di vedere una scintillante silhuette sfrecciare silenziosa sul circuito di Suzuka nelle notti di Luna nuova. Per la realizzazione del capolavoro l'Artista si ispirò alle opere di Marco Lodola, attingendo anche alla tradizione pop anni '60 degli Stati Uniti d'America.