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"Rosso e nero 1910" è una delle celebri opere della serie dei rossi e dei neri dell'Artista. Si tratta di un lavoro su base di cellotex e collage di cartoncini. Palese il contrasto cromatico: da una parte il nero totale, dall'altra un vermiglio brillante che pare emergere dagli oscuri abissi come un grido di sangue. Quel sangue che lega indissolubilmente un territorio,l'agro nocerino-sarnese, ai suoi figli. Un legame esemplificato dalla squadra di calcio della Nocerina, cui l'Artista rende omaggio in quanto simbolo di una passione radicata ancorché genuina, benché povera di successi, in un mondo dove il calcio niente è più se non un malinconico palcoscenico dell'umana meschinità . Lo stemma è quello della compagine, con i colori sociali, ma è anche il rosso del sangue dei sacrifici dei tifosi per seguire e supportare la squadra, nel bene e nel male. È un rosso di sofferenza, ma anche di speranza, una finestra sull'animo umano, attorniato da un'oscurità densa, impenetrabile, stratificata, che non vuole lasciare emergere il rosso dell'umana passione. Le righe nere sullo stemma simboleggian l'artiglio dell'oscurità che trattiene il cuore pulsante sangue della tifoseria condannata all'oblio del dilettantismo. Un quadro assoluto. Un quadro immenso. Un quadro che da solo fa parete. Un quadro che rende superfluo il resto dell'edificio.