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"L'Allegri furioso" è un affresco dell'artista risalente al suo periodo umbro - marchigiano. Un signore toshano dell'epoca, tale Commisso, lo richiese per il suo mulino nella Valle del Metauro, affinché i suo idipendenti si ricordassero di lui mentre lavoravano. Poiché il signore si chiamava appunto Commisso, il lavoro fu definoto "per commissione". Da allora tutte le opere d'arte realizzate su richiesta si definiscono "su commissione". Questa è storia dell'arte. "L'Allegri furioso" si ispira ad un episodio realmente accaduto, al termine di una partita di calcio in cui l'allenatore, furioso per essere stato tradito dalla propria società sportiva, impazzisce e si straccia le vesti. L'allegoria di Cupido rappresenta la sua squadra, l'amore tradito, che si porta via la sua spada, gli toglie le armi per combattere, e rappresenta il suo licenziamento. L'affresco non fu purtroppo terminato: ai più attenti non sarà infatti sfuggita l'assenza della cravatta dell'allenatore, il cui schizzo fu trafugato da un infido assistente di nome Rocchi, cui era stato affidato. Da allora nacque infatti il famoso detto :"Dov'è Rocchi?" .