Galleria

../previews/010-Giorgione da Montefeltro.jpg.medium.jpeg
Title
Giorgione da Montefeltro
Spesso i personaggi dello sport più ricchi e famosi accolgono all'interno del proprio entourage procuratori, dame di compagnia (...), politici, personaggi dello spettacolo, papponi ed artisti. Alcuni, grazie alle ricchezze accumulate nel corso della carriera, finanziano opere d'arte che commissionano a famosi artisti. Giorgione da Montefeltro era un famoso condottiero dell'area di rigore, che conquistò scudetti e coppe in quantità. Era temuto dagli avversari per la sua forza, e rispettato per la lealtà sui campi di battaglia, riverito ed invocato dai propri tifosi. Quando il suo profilo si stagliava contro il sole al tramonto, un aura di terrore scendeva sul campo di battaglia, ed alla fine gli avversari fuggivano tutti negli spogliatoi. Uomo di cultura e di mondo, combatté sui campi di gioco di tutta Europa, agli ordini dei signori del calcio dell'epoca, che di volta in volta intendevano fruire dei suoi servizi. Come ogni professionista, lavora oggi per l'uno, domani per l'altro, il suo nemico giurato. Tale atteggiamento gli costò però la scomunica da parte del cosiddetto popolo viola che aveva servito. Le conquiste e le ricchezze accumulate nonostante il taglio degli stipendi da parte del penultimo padrone, gli consentirono di edificare maestosi stadi fortificati, che si ergevano su colli immersi nella campagna, circondati da profondi fossati ove i tifosi erano soliti gettare motorini coi loro proprietari. Il Giorgione commissionò all'Artista il proprio ritratto affinché il suo profilo rimanesse impresso nella memoria delle genti per i secoli a venire. Allo scopo il pittore trascorse diversi mesi a raccogliere gasteropodi per poter estrarre il prezioso pigmento della porpora da utilizzare per il quadro; infatti intendeva ritrarre il celebre calciatore con la tipica divisa da trasferta invernale, che ben si nota in contrasto con la neve. Il ritratto tuttavia venne realizzato in agosto, lì dove le prime colline del Montefeltro scivolano placidamente verso il mare. Pertanto le sedute di posa si rivelarono estenuanti per il Giorgione, che perse 15 Kg di sudore; ciò in quanto l'Artista pretese che il committente rimanesse seduto immobile fino a quando il dipinto non fosse stato terminato. Sei settimane dopo, mandido, incollato alle vesti, Giorgione da Montefeltro riuscì finalmente a liberarsene, solo grazie alle tradizionali spallate. Come ricompensa, l'Artista ricevette i brandelli della divisa purpurea, che egli addossò ad un manichino di balsa e rivendette ad un altro imprenditore del calcio, fingendo che si trattasse del vero Giorgione da Montefeltro. Riuscì quindi a gabbare l'acquirente rifilandogli un pezzo di legno ed ottenendo una cospicua plusvalenza. Fu così che inizio la cosiddetta epoca delle plusvalenze. Braccato dalla giustizia sportiva, l'Artista dovette rifugiarsi per alcuni anni nella povera villa in oro massiccio dell'amico Mino, in provincia di Alessandria, più precisamente nell'umile patria dell'oreficeria, la cittadina di Plusvalenza Po.