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Il bacio di Sacchi
Erano i primo anni del '900 quando un giovane pittore ed imbianchino scoprì di avere un incommensurabile talento creativo, che di lì a poco lo avrebbe portato a realizzare carrettate di capolavori inestimabili. Da sempre affascinato dallo sport, in particolare dal calcio, soprattutto quando ancora non esisteva, negli anni della fanciullezza subì l'influenza dell'orafo Sergio baracco che lo ispirò nella creazione di opere arricchite da lamine d'oro e lapislazzuli e lo spinse ad apprendere la tecnica del mosaico, spesso utilizzata per coprire le parti intime nei film porno. Attraverso le proprie opere egli tracciò i dettami di quella che sarebbe divenuta la cosiddetta nouveau art (ovvero la Sport Art), termine che in definitiva non significa assolutamente nulla, ma che faceva molto fico nei salotti buoni della capitale svedese, nonostante la mobilia avesse nomi incomprensibili e fosse di scarsa qualità. Dalle sue opere visuali traspare un'angoscia che sembra fuoriuscire dagli occhi, un disgusto ed un ribrezzo per una società decadente giunta ormai alla fine del secolo 19°, atteggiamento che lo spinse poi a fondare un quotidiano quasi omonimo. La sua opera più importante, riprodotta nei mercatini di tutto il mondo, desta ancora oggi inquietudine e raccapriccio...